lunedì 13 maggio 2013

Pietre, lucertole, acciughe e altri satelliti.


Si sono svolti martedì scorso i campionati di "Tiro della pietra", in un'edizione straordinariamente spettacolare in cui i migliori lanciatori del mondo si sono confrontati in un susseguirsi di colpi di scena che hanno reso particolarmente gustosa la competizione. Come è noto, da diversi anni la gara si svolge sulla Luna, dove la totale assenza di attrito e la bassa gravità permettono agli atleti di magnificare la loro abilità. 
Luna piena
Immagine tratta dal sito
http://epochtimes.it 
Il primo fatto bizzarro è accaduto, in realtà, alla partenza del convoglio che, dalla basa di Assemini (CA) alla mezzanotte esatta di domenica è decollato verso il nostro satellite naturale con a bordo i due piloti, i lanciatori, il set arbitrale e una ristrettissima rappresentanza di giornalisti. Sulla navetta Melchiorre12, infatti, dedicata ai voli sportivi, pochi minuti dopo il decollo si è attivato il segnalatore di anomalia che indicava la presenza di un clandestino a bordo. Una accurata ricerca da parte dell'equipaggio ha permesso di ritrovare in un ripostiglio del magazzino una lucertola. La cosa, fortunatamente, non ha comportato nessun problema di tipo meccanico, anche se certamente darà luogo a un'inchiesta per individuare il responsabile della singolare intromissione.

sabato 6 aprile 2013

Onde, buchi, particelle e altri efficaci rimedi contro l'insonnia.


La meccanica quantistica ha portato nelle conoscenze umane una ventata di novità così rivoluzionarie che solo in un futuro abbastanza lontano se ne potrà apprezzare completamente la portata. Mi sbilancio fino a sostenere che la valenza filosofica di questa teoria sia, nella storia della cultura umana, più unica che rara.
Sebbene la comprensione profonda di questa branca della fisica richieda delle conoscenze scientifiche elevate, tali da renderne proibitivo  uno studio rigoroso a chi non ha una preparazione almeno universitaria, le linee essenziali della teoria e i concetti fondamentali che introduce possono (e dovrebbero) essere capiti da tutti. Si può rinunciare ai dettagli matematici e alle complicate formule senza perdere di vista l'essenza delle cose.
Uno degli aspetti che, per esempio, io trovo affascinante e accessibile a tutti è la doppia natura (ondulatoria e corpuscolare) che le entità fisiche possiedono. Parlo di "entità fisiche" non per riferirmi a qualcosa di esotico e astruso, ma anzi per indicare in modo molto generale tutto ciò che esiste: un atomo, un elettrone, una sedia, un pianeta, un raggio di luce...

lunedì 25 marzo 2013

Una innegabile verità

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domenica 10 marzo 2013

Quanto sei famoso? Twitter (forse) lo sa.

   Il social network twitter si presta in modo particolare a misurare la popolarità di un utente. Se andate a controllare i profili di personaggi pubblici famosi scoprite che normalmente hanno un gran numero di seguaci (detti "follower") ma che è piuttosto ridotto il numero di persone che essi seguono ("following"). Per esempio, il giornalista Michele Serra segue una quarantina di persone ed è seguito da più di cinquemila utenti. Damon Lindelof, uno degli autori di "Lost", ha più di 200 mila follower e un centinaio di following. Barack Obama segue più di 600 mila persone ed ha oltre 28 milioni di seguaci.

sabato 2 marzo 2013

L'elefante che si credeva una farfalla (seconda parte)


 Conclusione del racconto per piccoliBambini e grandiAdulti.


   Nei giorni successivi Lulù tornò. La simpatia che Leo aveva provato per lei già dal primo incontro, si rafforzò. I due si intendevano; la farfallina, con le sue parole discrete e gentili, riusciva a mettere a suo agio l'elefante, che parlava liberamente di sé, le raccontava il suo passato, le confidava le sua aspirazioni. E Lulù, a sua volta, parlava di lei, delle altre farfalle, della loro vita. Erano diventati amici. 
Leo non aveva abbandonato il suo principale obiettivo. Continuava imperterrito a provare e riprovare a salire sui fiori. Lo faceva tranquillamente anche in presenza di Lulù; non aveva più motivo di vergognarsene; lei rispettava questa sua stranezza ma non gli nascondeva la sua perplessità.

venerdì 1 marzo 2013

L'elefante che si credeva una farfalla

 Racconto per bambini molto piccoli e per adulti molto grandi.

    Leo era un elefante particolare. Non gli piaceva stare con gli altri elefanti. Non gli interessava correre, barrire, sradicare alberi con la proboscide. L'aveva sempre fatto, da quando era un cucciolo, perché tutti gli elefanti lo fanno. Non si poteva scegliere o anche solo immaginare di fare diversamente. Si barriva e basta, si correva all'impazzata e basta. Lo diceva l'istinto e quello che diceva l'istinto era sacrosanto, indiscutibile, inevitabile. 
Leo preferiva la tranquilla e pacata vita delle farfalle. Le vedeva ogni tanto, mentre correva col suo branco. Le guardava di sfuggita -non poteva mica fermarsi- librare con una leggerezza che lo inquietava.
Le osservava con attenzione, quando il branco si fermava per mangiare o per bere. Fissava, incantato, il loro volo leggiadro, le ammirava posarsi sui fiori e studiava ogni dettaglio del loro comportamento. Un giorno, mentre marciava come al solito con i suoi compagni in cerca di chissà cosa, gradualmente rallentò la sua andatura fino a ritrovarsi in coda al gruppo. Lasciò che i compagni lo distaccassero e ad un certo punto, senza che gli altri se ne accorgessero, si fermò. Lasciò che il branco si allontanasse assicurandosi che nessuno avesse notato la sua assenza e poi si mise a gironzolare nell'immensa prateria. Dopo un po' trovò alcune farfalle che svolazzavano felici fra i fiori colorati. Si mise comodo, appoggiandosi pancia in terra, e continuò ad osservarle con curiosità, finalmente rilassato, finalmente libero.

domenica 17 febbraio 2013

La circonferenza che si credeva un quadrato

Uomo vitruviano di Leonardo
L'uomo vitruviano di Leonardo,
Tratta da:
http://elisacarriero.blogspot.it/2013/
01/luomo-vitruviano-di-leonardo.html
  Le figure geometriche più famose sono senza dubbio il quadrato e la circonferenza. Vista la loro regolarità, risultano simpatiche anche a chi detesta tutto ciò che ha a che vedere con la matematica.
Sono figure altamente simmetriche, facili da riconoscere e da disegnare, che da sempre si contendono il ruolo di protagonista nel mondo dell'arte e della geometria.
Esistono diversi modi di definirle. Per la circonferenza il più conosciuto è quello che sfrutta il concetto di "luogo geometrico". Nessuno si spaventi; un luogo geometrico è solo un modo strano di indicare un insieme di punti che condividono una particolare proprietà. Si dice quindi che la circonferenza è il luogo geometrico dei punti equidistanti da un punto fisso. Sappiamo bene che tale punto fisso viene chiamato centro e che la equi-distanza di ogni punto dal centro altri non è che il ben noto raggio. A volte si preferisce una definizione alternativa, che può aiutare a inquadrare la circonferenza come un caso particolare di un'importante famiglia di figure chiamate coniche. Si può pensare, cioè, alla circonferenza come alla sezione di un cono tagliato da un piano perpendicolare al suo asse.

lunedì 11 febbraio 2013

Memi, attimi, titoli e altre emiegicità.

Quando, nel 1981, Douglas Hofstadter affiancò Martin Gardner nella stesura della rubrica di matematica ricreativa della rivista "Scientific American" ("Le Scienze" nella traduzione italiana), alternandosi con lui per alcuni mesi per poi sostituirlo del tutto, gli fece omaggio intitolando la sua nuova rubrica con un anagramma del titolo che aveva quella di Gardner; così "Mathematical Games" si trasformò in "Metamagical Themas".
prima puntata di "Temi Metamagici"

La prima puntata della nuova rubrica,
su "Le Scienze" n.152 dell'aprile 1981 

Le fedeli traduzioni italiane "Giochi Matematici" e "Temi Metamagici" persero purtroppo questo giocoso legame, ma non la forza evocativa che il nuovo titolo nascondeva e che di lì a poco sarebbe esplosa nelle magnifiche trovate che Hofstadter avrebbe generosamente elargito, mese dopo mese, ai suoi lettori, guidandoli verso un mondo dove la matematica, la logica, la razionalità si incontravano e si intrecciavano con naturalezza e poesia con la curiosità, la fantasia, la creatività.
Ricordo l'avidità con cui, studente liceale, leggevo i suoi articoli e la sorpresa che ogni volta mi suscitavano. E, a dire il vero, questa catena di sorprese non si è esaurita nei temi metamagici pubblicati su "Le Scienze" ma è continuata con la lettura dei libri di Hofstadter, dal celeberrimo "Gödel, Escher, Bach, un'eterna ghirlanda brillante" (Adelphi, 1984) fino al fantastico "Anelli nell'io" (Mondadori 2008), passando attraverso le tappe intermedie degli altri suoi gustosissimi lavori.